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Andorian GRV

“Ho preso una nazione in ginocchio, che strisciava nella polvere, e guardala adesso: il nostro nome viene pronunciato con rispetto nelle Corti di mezza Andor. Dicono che nelle mie strade serpeggia la paura? Bene! È questa paura che ci ha reso di nuovo grandi!”

Ildegardo detto “il Conquistatore”, Re di Bramos

Il Regno di Bramos

Le terre di Bramos sono state, per gran parte della storia conosciuta, contese da molte fazioni in una guerra civile semi permanente. Ventiquattro anni fa, però, uscì vincitore da questo conflitto interno un feroce condottiero che, deposto lo sgangherato precedente re, si insediò sul trono. Ildegardo “Il Conquistatore” si impossessa di uno stato miserabile: la costante guerra aveva portato una criminalità dilagante, un calo della produzione agricola e la quasi scomparsa del commercio. Egli fu, quindi, costretto a usare metodi molto severi per ristabilire l'ordine e la prosperità, facendo ricorso all’uso della forza spesso e volentieri. Il nuovo re considerava, infatti, i grassi e avidi nobili di Bramos, la causa della devastazione del Regno. Così fece immediatamente un bel repulisti della vecchia nobiltà guerriera, creandone una nuova che gli fosse fedele. In questi anni di governo assoluto, il Re ha riportato Bramos in una posizione di primo piano sullo scenario internazionale, rafforzando l’esercito regio, ma soprattutto aiutando i mercanti bramosiani con dei fortissimi dazi alle frontiere. Inoltre, la corona, ha posto un monopolio sull’attività di ricerca nelle Lande Maledette, grazie alla fondazione della “Gilda Reale degli Avventurieri”. Questa situazione ha, per prima cosa, creato un grosso mercato nero di artefatti provenienti dalle Lande, ed in secondo luogo, garantito un afflusso economico ulteriore alle casse bramosiane.

Il Re è riuscito, inoltre, ad ottenere un patto con il Magisterium di Rared che ha posto l’Accademia di Crepitomanzia ai confini con i territori maledetti. Essa è esente dai controlli bramosiani sulle attività di ricerca ed è libera di muoversi a piacimento nelle Lande. Non è, però tutto oro quel che luccica in Bramos. Se la nuova nobiltà e la classe mercantile vivono una nuova epoca felice, per la popolazione la questione è diversa. La povera gente vive sotto la morsa del Re e dei suoi uomini, che impongono decime su ogni cosa, affamando così il popolo. Questo ha creato un forte scontento, dando vita ad un grosso fenomeno di brigantaggio in ogni anfratto boschivo del regno.

Vesperos, la Capitale

Capitale del regno, è dominata dal grande castello reale di recente costruzione. Questo è stato costruito sull’impianto di un grande edificio religioso, distrutto durante la presa della città da parte di Re Ildegardo. In città, l’Animus dell’Aureo ha un grosso seguito, nonché il tempio più grande. L’Alto Sacerdote Reginn, un Dwarken proveniente dalle Valli, è un personaggio molto influente, la cui parola non cade mai nel vuoto. Inoltre, la città ha un grosso quartiere commerciale che garantisce alla città una posizione economica privilegiata nel reame. La sede della Guardia del Re è posta nelle immediate vicinanze del castello, in un sontuoso palazzo, precedentemente dimora del governatore cittadino. 

Solaria, la Città Fortezza

È una grande città fortificata, cinta da tre cerchi di mura ed è governata dal Conte Varold; esponente di una famiglia innalzata alla nobiltà da Ildegardo “il Conquistatore”. In città c’è la caserma centrale dei Cavalieri Reali, oltre che uno dei monasteri dell’Intrepido più importanti delle terre centrali. La città ha una forte importanza simbolica per il Regno, più che strategica. Difatti, il confine su cui sorge, quello con la Romelia, è tranquillo da secoli, avendo costoro rivolto lo sguardo sulle colonie ad est, più che a ovest. Il grande valore simbolico deriva dal fatto che è la città natia del re, che destina alla città una grossa quota di fondi statali.

 

Nomi

Gli abitanti del Regno di Bramos si chiamano Bramosiani ed hanno generalmente nomi e cognomi prevalentemente “ispanici”, ad esempio Raul Guerrero, Juan Ramirèz, Isabella Rojas, Miranda Dìaz.

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