Gli Arborei sono una razza strettamente legata al mondo della natura ed allo scorrere delle stagioni, questo legame non è solo concettuale ma si manifesta fisicamente sul loro corpo e nella loro cultura. Sebbene siano fatti di carne, sulla loro pelle crescono elementi vegetali come fiori e foglie, muschi e licheni, funghi e perfino corteccia. Queste manifestazioni silvane sono direttamente collegate alla loro longevità ed aumentano con il passare degli anni: possono essere minime nei giovani Arborei o molto marcate in quelli più anziani e ricoprire quasi totalmente il loro corpo, facendoli assomigliare più ad un albero che ad una persona. Gli Arborei possono vivere molto a lungo arrivando fino ad 800 anni ma tengono il conto di questi anni come quelli degli alberi cioè chiamandoli “anelli vitali” oppure “cerchi”.
Gli Arborei nascono da un particolare tipo di Seme, che loro chiamano “Linfacuore”, che per loro funge da origine della vita ed in seguito ne diviene il fulcro. Questi semi vengono coltivati nelle culle arboree, dei terreni sacri tenuti nascosti, e dopo un anno di crescita sotterranea gli infanti vengono raccolti dal terreno. Il Linfacuore è il fulcro vitale di un Arboreo, non dissimile dal cuore pulsante di una persona, questo però racchiude anche i suoi ricordi e sentimenti. Per questo, nella cultura degli Arborei, è molto importante conservare e recuperare i Linfacuore dei compagni defunti, poiché questi, se ripiantati nelle culle arboree, possono dar vita ad un nuovo individuo che, con il tempo e l’esperienza, sarà in grado di rientrare in contatto con i ricordi e sentimenti del precedente detentore di quel seme. Anche tra le altre razze di Andor è buona usanza riportare questi semi agli Arborei, credendo che ciò sia di buon’auspicio. Sebbene, c’è anche chi preferisce rivenderli, visto il grande valore che possono avere per i mercati più loschi. Il “Sentiero delle Radici”, compiuto intorno ai 100 anni, è il rito di passaggio che stabilisce il passaggio dall’infanzia all’età adulta. Lo scopo del rito è entrare in contatto con i ricordi del proprio io passato, dimostrando così di poter dare seguito alle vite di coloro che li hanno preceduti. Alcuni Arborei compiono il Sentiero rimanendo nella propria comunità d’origine, meditando per lungo tempo immersi nella natura, altri, invece, preferiscono lasciare la propria casa e compiere il Sentiero viaggiando per il mondo, vivendo esperienze che possano rafforzare il legame con i ricordi del proprio passato. Solo gli elementi più anziani, però, con molti anni di pratica e saggezza, riescono a convogliare nitidamente i ricordi delle proprie vite passate. Gli Arborei hanno un concetto di identità meno individuale e più di comunità. Sanno che la loro vita, i loro ricordi ed aspirazioni gli appartengono per un tempo limitato ed un giorno saranno ereditati da qualcun altro in un eterno ciclo di condivisione del proprio io. Per questo un Arborei parla di sé in terza persona o si riferisce a sé stesso usando il plurale, piuttosto che il singolare.
La razza degli Arborei è strettamente legata al Culto del Primordiale, affermando di essere stata creata dall’Animus in persona scegliendo loro come manifestazione del sacro compito di custodire la natura e testimoniare la sua grandezza. Per questa razza la natura e i suoi doni sono sacri. Ella ci benedice con la terra, le risorse, le piante, gli animali ed è nell’ordine delle cose carpire questi frutti per vivere una vita degna. Ma questi doni vanno ricevuti con riverenza e rispetto e mai nulla di più del necessario va carpito dalla natura. Gli Arborei ripudiamo lo sfruttamento delle risorse naturali in maniera eccessiva, la caccia per il solo scopo del piacere, la distruzione dei terreni e delle foreste per la mera avidità, ed intervengono laddove possono impedire che ciò avvenga.
Gli Arborei vivono principalmente all’interno dei Reami Arborei, delle vere e proprie enclave all’interno di altri regni o territori. I Reami sono fitti boschi e foreste benedetti da un incanto di stagione perenne. All’interno di questi luoghi vige eternamente una precisa stagione e gli Arborei che vi vivono, nascono con precise caratteristiche fisiche legate a quel periodo dell’anno. Il Reame di Verdevento si trova nelle terre del Cipango, gli Arborei che vi vivono hanno la pelle di varie tonalità del verde ed hanno solitamente una folta fioritura lungo il corpo e tra i capelli; il Reame di Solradioso è situato nel Regno del Belinar, i suoi abitanti hanno la carnagione d’un giallo pallido o acceso e sul corpo crescono più spesso Girasoli, Spighe o spine come nelle piante grasse; il Reame di Cupocielo si trova nella Repubblica di Nantos, i suoi Arborei hanno la pelle arancione oppure marrone, su di loro crescono prevalentemente funghi, corteccia e muschio; infine, il Reame di Biancomanto si trova nel Vinterriket, qui la carnagione della pelle è molto pallida, quasi bianca, e sul corpo crescono principalmente l’agrifoglio, grandi fiori rossastri, foglie d’abete o pigne. Ciò nonostante, le tipologie di foglie e vegetali che crescono sul corpo degli Arborei possono variare e mischiarsi, indipendentemente dal Reame d’origine, ma il pigmento della pelle rimane sempre lo stesso. All’interno dei Reami non vi è un’autorità politica vera e propria, tutto il popolo che vi abita segue con rispetto i consigli degli Arborei più saggi ed anziani, coloro che hanno più anelli vitali di tutti e che hanno vissuto molte vite ed hanno l’onere e l’onore di scorgere i ricordi delle vite passate. Compito degli anziani è proteggere il Reame e la natura che ivi risiede, nonché garantire il mantenimento dei ricordi dei Linfacuore. Inoltre, gli anziani custodiscono il segreto delle “vie nascoste”, dei percorsi magici che collegano varie foreste di Andor e permettono agli Arborei di muoversi con grande rapidità tra i Reami.
Nella cultura arborea non si usano nomi “comuni” come nelle altre razze bensì il nome viene deciso dall’Arboreo, più avanti durante la sua vita, attraverso il connubio tra un elemento naturale a cui è legato ed un importante esperienza di vita che ha vissuto. Questa scelta rappresenta l’essenza della razza Arborea, l’essere testimoni e custodi della natura e dei ricordi e sentimenti del proprio popolo. Alcuni esempi, dunque, possono essere: Salice in guerra, Vento piangente, Domatore di fiumi, Pioggia in collera, Giunco feroce, Narciso di sangue, Giglio d’artiglio, Glicine notturna.
Caratteristiche fisiche e rappresentazione
Per interpretare un Arboreo vi sono due elementi imprescindibili che non possono mancare. Il primo è la colorazione della pella del viso e del corpo, nelle parti scoperte, del pigmento legato al Reame d’origine, per il quale consigliamo l’utilizzo di trucchi o ceroni, se possibile con riflessi brillanti. Ricordiamo che i colori sono legati ad uno specifico Reame/Stagione, Verdevento (primavera) può avere varie tonalità del verde, Solradioso (estate) tonalità del giallo, Cupocielo (autunno) tonalità di arancio o marrone, Biancomanto (inverno) pigmento bianco o grigio molto chiaro. L’altro elemento imprescindibile sono le manifestazioni vegetali, queste possono essere realizzate in vari modi: fermagli a clip con fiori o cerchietti con corone fiorite da inserire tra i capelli, fiori o piante finte avvolti su varie parti del corpo, muschi o cortecce incollati a vestiti/guanti lunghi così da coprire le braccia con elementi vegetali, trucco sul volto che simuli la crescita di muschio o trucchi che presentino motivi floreali. Questa razza preferisce far crescere i capelli e tenerli sciolti, per questo i capelli sono spesso lunghi o arruffati, in tal caso consigliamo l’utilizzo di parrucche, preferibilmente ricce, questo elemento non è però indispensabile. Le manifestazioni vegetali aumentano con l’avanzare dell’età, questo vi permette di inscenare un Arboreo la cui complessità può essere minore o maggiore. Se scegliete di interpretare un giovane Arboreo, gli elementi vegetali potranno essere di meno ma comunque coerenti con il personaggio ed in numero adeguato a non sembrare semplicemente un “amante dei fiori”. Se optate per un Arboreo più anziano, consigliamo l’utilizzo di tute mimetiche camuffate che simulino la folta vegetazione cresciuta sul corpo o anche maschere che simulino la mutazione in corteccia del volto. La foto indicativa mostrata qui di seguito, ad esempio, mostra un’idea di come potrebbe essere un Arboreo anziano.
