“Certo che posso farti attraversare le Lande sano e salvo. Se incontreremo dei Senza Catene, la tariffa aumenta. Se incontreremo dei Predoni, la tariffa aumenta ancora. Se incontreremo dei Mostri del Velo? Tieniti pure il tuo denaro e buona fortuna.”
Esploratrice delle Lande Maledette ad un viaggiatore
Le Lande Maledette
Un territorio semi-distrutto, devastato da un cataclisma perduto nelle sabbie del tempo. La leggenda narra che qui avvenne, durante l’Era dei Miti, il principale scontro tra gli eserciti degli Ur-khan e quelli della Stirpe Maledetta. All’apice dell’epica battaglia, le forze magiche degli incantatori furono così grandi da creare un’esplosione che riecheggiò in tutta Andor. Al calare della polvere, al posto di una terra verde, si era creato un deserto frastagliato di detriti e pericolosi portali. Questi squarci nel velo alimentano la comparsa di innumerevoli creature mostruose. Questo ha portato i territori limitrofi a specializzarsi nella caccia e difesa contro i mostri che provengono da qui. Le Lande Maledette, però, sono anche fonte di utili risorse mai viste prima, cosa che porta non pochi a guardare con interesse la regione. Infatti, è possibile imbattersi in rovine perdute che hanno sepolto in sé segreti e tesori inestimabili. Nonostante la situazione disperata delle Lande Maledette, alcuni coraggiosi hanno stabilito qui la propria casa. Sono note alcune comunità nomadi di Volti Pallidi noti come Kay’Neku, i senza catene. Oltre ai Volti Pallidi sono presenti alcuni clan di predoni perennemente in guerra tra di loro, che rendono impossibile ogni tipo di conquista e stabilizzazione del territorio da qualsiasi entità esterna alla Lande. Altra presenza degna di nota sono i cosiddetti “Randagi”, cacciatori di mostri specializzati nel ricavare oggetti di scambio e materie prime dalle loro prede mostruose. I “Randagi”, inoltre, vengono spesso assoldati come guide nelle Lande da spedizioni esterne. Di contro i più “flessibili” di loro sono disponibili anche per attacchi mirati a persone scomode, dei veri e propri omicidi a pagamento.
L’Arca
Il principale luogo di insediamento è l’Arca, considerato l'ultimo porto sicuro in cui vivere. Questa è una città fortificata da una cinta di mura tirata su alla buona, che tiene alla larga mostri e predoni della zona. La città nasce attorno ad una fonte d’acqua pulita, cosa che la rende un crocevia obbligato per il cuore delle Lande e, soprattutto, per la preda più ambita: la perduta Gonzaga. Le leggende raccontano dei ruderi di un’antichissima città, la quale custodisce tesori ed artefatti di inestimabile ricchezza e potere. Sono molti gli esploratori e cacciatori di mostri che cercano di spingersi fino a lì ma in pochi si dice siano tornati sani e salvi. A capo dell'Arca vi è "Il Tiranno”, che tramite il pugno di ferro e alla sua spregevole milizia armata impone la sua assoluta autorità in città. Chi non obbedisce alle sue leggi è destinato alla morte tramite “essiccamento”, ovvero lasciato legato al sole per giorni. Questo controllo così ferreo fa sì che, tolti i soprusi dei suoi uomini, in città ci sia una relativa sicurezza. Ciò ha permesso la nascita di un fiorente mercato dove è possibile trovare ogni tipo di merce. Dai raffinati gioielli che si dice vengano dalla perduta Gonzaga ad artefatti maledetti che altrove sarebbero fuori legge.
Nomi
Gli abitanti delle Lande Maledette non hanno un nome preciso che li racchiuda tutti, trattandosi di una terra senza una forte organizzazione oppure una cultura unica. Ciò nonostante, nei bassi fondi di Bramos si è diffusa il nomignolo dispregiativo di “maldido” ad indicare chi proviene dalle Lande Maledette. Gli abitanti delle Lande Maledette, ad eccezione delle comunità di Volti Pallidi, hanno generalmente nomi e cognomi prevalentemente “ispanici”, ad esempio Raul Guerrero, Juan Ramirèz, Isabella Rojas, Miranda Dìaz.