Cultura
La razza dei Goblin è dedita ad ogni sorta di azione o sotterfugio che possa permettergli di sopravvivere e sono distinti da un sentimento di grande opportunismo ed avidità. Tendono a pensare prima di tutto a sé stessi, al loro tornaconto e a salvaguardare i propri interessi e la loro pellaccia. Un Goblin vive seguendo il dettame morale di “minimo sforzo, massimo rendimento” e per questo ogni metodo facile che ci sia per mettersi qualcosa in tasca o nella pancia è ben accetto. Se c’è un lavoro sporco loro possono farlo, a patto che ci guadagnino e non ci perdano una mano, ma quello succede solo se ti prendono. Alcuni la considerano una razza “infestante” poiché i Goblin non danno nulla per nulla, non costruiscono, non creano, non lavorano. La mira principale di un Goblin è fare soldi, arrivare a fine giornata con la testa ancora attaccata al collo e, se va bene, avere qualche leccapiedi a cui poter dare ordini. Per via di questi tanti meschini comportamenti, le altre razze li vedono di cattivo occhio, a volte arrivando perfino a odiarli. Tendono a scacciarli pensando che un Goblin porti guai e sfortuna. Alcuni credono che il comportamento dei Goblin sia dovuto semplicemente alla loro indole meschina, però nella loro razza si tramanda un’antica leggenda che racconta ben altra storia.
Antichi racconti Goblin raccontano che un tempo passato la loro razza era schiava e sottomessa alla mostruosa razza degli Orchi, i quali li usavano come braccio armato per depredare e soggiogare le altre razze in incursioni e ruberie. Si racconta poi che un Goblin albino si erse contro i suoi tremendi padroni e guidò i Goblin ad una rivolta che riuscì a spezzare le catene della loro oppressione e mettere fine ai “tempi delle catene”. La razza Goblin conobbe finalmente la libertà ma le crudeltà che aveva inflitto agli altri popoli erano difficili da dimenticare, così per loro fu impossibile integrarsi e ben presto per sopravvivere i Goblin continuarono ad agire nell’unico modo che conoscevano: ingannando, rubando e sfruttando ogni losca situazione per loro tornaconto.
La razza Goblin è strutturata in una società matriarcale e le loro comunità, chiamate Cosche, sono guidate dalla Matriarca. Ella ha il compito di tramandare per via orale i racconti dei “tempi delle catene” ma soprattutto le tecniche di sopravvivenza ladresche che da sempre permettono alla loro razza di sopravvivere. Quella dei Goblin è una razza molto prolifica, sembra che una femmina Goblin possa mettere alla luce fino a 20 piccoli nell’arco di un solo anno. Allo stesso tempo, lo sviluppo di un giovane Goblin è molto rapido e raggiunge la completa autonomia anche ad un anno di vita. In compenso la loro longevità è piuttosto ridotta ed un Goblin può arrivare a vivere fino ad un massimo di 50 anni. La maggior parte dei figli dati alla luce sono però maschi, per questo la femmina è vista come il fulcro della comunità. Quando nasce una femmina, la Matriarca le insegna tutto ciò che occorre per tramandare le usanze della loro razza e poi la caccia dalla Cosca affinché parta per fondarne una tutta sua, e non rubarla da sotto al naso all’attuale Matriarca. I Goblin non hanno un grande senso di solidarietà tra di loro, molti di loro appena sono abbastanza grandi lasciano la Cosca o vengono addirittura cacciati per iniziare a cavarsela da soli. Alcune Cosche però rimangono più unite e la Matriarca coordina la sua famiglia e i suoi molti figli come piccole comunità criminali che campano di ladrerie e sotterfugi.
Caratteristiche fisiche e rappresentazione
I Goblin hanno solitamente la pelle di color verde pallido, nasi lunghi e adunchi e le orecchie a punta e tendono ad assumere una postura un po’ arcuata. Il colore verde della pelle può essere ottenuto utilizzando del trucco che deve ricoprire tutti i punti di pelle scoperta visibili. Per le orecchie e per il naso possono essere utilizzate protesi. Può essere anche utilizzata una “half-mask” (sarebbe a dire una maschera a metà che copre il viso ma tiene scoperta la bocca) a patto che abbia l’elemento distintivo del lungo naso adunco. Gli occhi possono essere di qualsiasi colore “naturale”, possono essere però utilizzate lenti a contatto di colore giallo o rosso.

