“Eccellente lavoro, Thorik. Questo magi-fucile ha un ottimo bilanciamento, per non parlare della spinta di fiamma, un azzurro davvero intenso. Complimenti. Adesso distruggilo. Fallo meglio, migliora i bulloni, migliora il peso, migliora l’impulso. Terremo la forgia accesa tutta la notte, se servirà.”
Capo Ingegnere Vhalkor Durmartello al suo allievo
Gran Barad delle Valli
Le Valli sono un ampio territorio a Nord delle terre occidentali di Andor, in queste terre affiorano alte montagne e colline e grandi manti boschivi riempiono il paesaggio. Proprio per queste sue caratteristiche è una terra abitata da lungo tempo da due distinte razze: i Dwarken, barbuti ed abili fabbri, ed il popolo umano dei Keltoi, onorevoli e saggi druidi. I due popoli convivono in pace e nel reciproco rispetto ma, a livello politico, è la razza Dwarken ad avere maggior predominio. Questa autorità getta le basi in un’antica leggenda delle Valli nota come “il Grido della Montagna”. Si racconta che una vecchia foresta volle reclamare tutta la regione per sé ed iniziò ad espandere le sue radici lunghe e contorte in ogni dove soffocando la regione con la sua verde chioma. Allora, la montagna lanciò un grido che chiamò a raccolta i migliori combattenti tra i Dwarken e Keltoi, i quali si sarebbero dovuti battere per decretare il più forte che sarebbe stato così degno di fermare l’avanzata della vecchia foresta. In una lunga battaglia durata trenta giorni e trenta notti, infine un campione Dwarken emerse vittorioso. La montagna, allora, donò un frammento di sé affinché il campione forgiasse un’ascia in grado di abbattere la vecchia foresta e così fece, ristabilendo l’ordine nelle Valli e decretando, da lì in avanti, la superiorità della dura pietra verso la corteccia dell’albero. Nasceva il Gran Barad delle Valli, la “grande montagna”, secondo la lingua Dwarken.
Il Gran Barad delle Valli, sono un faro di ingegno ed innovazione che risplende senza eguali in tutta Andor. L’ingegnosità e le capacità dei Dwarken di lavorare il metallo e la pietra ha reso questa regione un gioiello nel commercio di armi ed armature ma anche pistole ed archibugi e metalli preziosi. I Dwarken, che in passato erano più propensi ad abitare solo le loro dimore sotto le montagne, da molto tempo ormai si sono spinti in superficie guidati dall’opportunità di espandersi e vendere con maggior efficacia il frutto dei loro sforzi. La tecnologia Dwarken è unica nel suo genere ed unisce sia la scintilla del ferro e della tecnica con la volatilità ed il potenziale sconfinato della magia. Proprio per via di questa unicità, i magi-fabbri Dwarken custodiscono gelosamente il segreto dei progetti e i dettagli delle tecniche di forgiatura delle loro creazioni.
Questa preminenza per la tecnologia ha portato molte città ad espandersi, le montagne sono state scavate in profondità, la legna ricavata dalle foreste sempre di più e le città Dwarken, sempre più ricche di fucine e laboratori meccanici, sono state da alcuni ribattezzati “le città di ferrofumo”.
Molti Keltoi hanno iniziato a vedere in questa scellerata espansione tecnologica una minaccia verso l’equilibrio della natura, così tra i loro Clan vi fu una divisione. I più moderati e diplomatici continuarono ad avere un ruolo nella predominante società Dwarken, affinché potessero far sentire la loro voce e mitigare l’avidità dei loro confratelli. Altri, invece, si spinsero a vivere nelle foreste creando piccole comunità più radicali, strettamente legate alla natura e fortemente critici verso le azioni dei propri vicini. L’indumento tipico dei Keltoi, il Kilt, e le pitture peculiari pitture sul volto, sono divenuti simbolo di questa divisione. Laddove i Keltoi “urbanizzati” li usano solo per occasioni ufficiali mentre i Keltoi “radicali” non vi si separano mai ed hanno sempre il volto segnato dalle pitture tribali, chiamando i fratelli “senza-kilt” con tono dispregiativo.
Le Valli sono guidate dal Barad Banuk, il “re della montagna”, secondo la lingua Dwarken, un sovrano con grandi poteri decisionali affiancato da un consiglio di anziani noto come Barad-Carja. Il Banuk, il re, viene eletto nel Carja, il consiglio, ma con un importante limitazione: così come vuole l’antica legge, la “pietra sopra la corteccia”, solo un Dwarken può essere scelto come Banuk. Per quanto i Keltoi hanno dei ruoli nel Carja, essi mai potranno esprimere un sovrano.
Targaros, il Cantoboscoso
La città è la capitale del Gran Barad ed è costruita nel cuore di una grande foresta. Spesso la città è battuta dal vento e questo ha creato un peculiare fenomeno di suoni che incanalandosi tra le fronde crea piacevoli melodie, portando la città ad essere chiamata Cantoboscoso. Il popolo Keltoi, vicino alla natura, vide questo fenomeno come un segno e considerò la città sacra e benedetta dal Primordiale. Qui si trova l’Albero-Fucina, sede del sovrano delle Valli e del suo consiglio. L’Albero-Fucina è un portento della natura unico nel suo genere, un imponente albero cavo che continua a fiorire e che, nel tempo, è stato abitato ed al suo interno posta una forgia. Questa unione tra il fuoco della forgia e la forza dell’albero ha reso il luogo un emblema dell’unione della razza Dwarken e del popolo Keltoi e così lo ha reso la sede del Barad-Banuk. Nell’Albero-Fucina si riunisce anche il consiglio che si affianca al Sovrano, chiamato Barad-Carja, il “consiglio della montagna”. Il Barad-Carja è composto dai capi dei più grandi Clan Dwarken e Keltoi delle Valli. Il sovrano ha il ruolo di amministrare il Gran Barad assieme al consiglio e le scelte devono essere prese di comune accordo, il sovrano ha però il potere di imporre la propria autorità e prendere le decisioni senza l’autorizzazione di tutto il consiglio, sebbene questo potrebbe essere visto come una forzatura ed i Clan, di entrambi i popoli, che compongono il consiglio non vedrebbero di buon occhio.
Barad-Dolmen, la città Ferrofumo
Questa città è la più grande che il popolo Dwarken può vantare in tutto il Gran Barad. Getta le sue fondamenta fin nel sottosuolo, dal quale è partita in tempi antichi, ma la laboriosità dei Dwarken li ha spinti fino ad allargare le mura ed i domini della città non sono nel profondo ma anche in superficie. La città è un vero e proprio laboratorio d’’ingegno e tecniche a cielo aperto. Ovunque magi-fabbri, ingegneri, orafi, archibugieri e minatori sono all’opera ed indaffarati a costruire qualcosa o a ricavare qualche materiale dalla terra o dagli alberi. La città di Barad-Dolmen, la “dura montagna” nella lingua Dwarken, fu la prima città di questa stirpe ad essere chiamata “ferrofumo” per via delle molte costruzioni rinforzate con il ferro e le monte fucine e ciminiere i fuochi sempre accesi alzano colonne di fumo che si vedono in gran lontananza. Di recente in città son sempre più frequenti gli incidenti nelle miniere e nei cantieri di costruzione, ed alcuni sono arrivati ad affermare che si tratti di qualche sabotaggio ad opera dei “Figli del Bosco”, Keltoi fanatici che vedono nelle azioni dei Dwarken uno scellerato attentato alla sacralità della natura. Il Clan Mano d’oro, la famiglia Dwarken che amministra la città, ha però smentito ogni accusa o maldicenza di sabotaggio assicurando che gli incidenti sono solo causa di qualche disattenzione.
Nomi
Gli abitanti delle Valli, indipendentemente dalla razza, si chiamano Valiani. Gli abitanti Keltoi delle Valli hanno generalmente nomi prevalentemente “celti” o “scozzesi” seguiti dal nome del proprio Clan, ad esempio Dunkan del Clan McDowel, Roderick del Clan Morwen, Isabel del Clan Athol. Gli abitanti Dwarken hanno invece nomi “nanici” seguiti, anch’essi, dal nome del proprio Clan, ad esempio Tharkoz del Clan Brandimartello, Lurkina del Clan Fendiroccia, Ghalbor del Clan Scassabarile.